giovedì 27 gennaio 2011

Dimettiti. Per un'Italia libera e giusta

L'appuntamento è per sabato, 5 febbraio, a partire dalle 15, al Palasharp di Milano (via Sant'Elia, 33 - MM Lampugnano) con Umberto Eco, Paul Ginsborg, Roberto Saviano, Gustavo Zagrebelsky, e la partecipazione di molti testimoni della società civile. (info sul sito libertaegiustizia.it)

lunedì 24 gennaio 2011

C'è ancora un italiano su 4 che si fida...

Cittadini e istituzioni non sono mai stati così distanti, dice l'Eurispes. Un sondaggio rivela che il 68 per cento degli italiani ha perso fiducia nel corso dell'ultimo anno: 3 su 4 sono demoralizzati. L'aumento di delusi cresce di oltre il 22 per cento: il dato più alto dal 2004. Nei confronti del Governo, c'è stato un crollo del 12 per cento. Per il resto, in estrema sintesi, aumenta la fiducia nel capo dello Stato (dal 62,1% dei fiduciosi del 2009 al 67,9% del 2010, sino al 68,2% di quest'anno) e anche quella nei confronti della magistratura (dal 39,6 % del 2007 al 53,9 del 2011).
Ora, guardiamo anche il lato negativo: ma chi è quello che continua a fidarsi, Babbo Natale?
D I M I S S I O N I

giovedì 20 gennaio 2011

E i vecchi luoghi comuni?

"Commandari iè mejju ca futtari", dice un antico slang siciliano. Ma pare di no. A tutte le latitudini, da Arcore a Roma.
(La foto è ovviamente del mitico Robert Capa)

mercoledì 19 gennaio 2011

Il drago spennato

Quella di Luca Telese è l'analisi più spietata, forse, ma mi pare la più vera.
...la figura dell’allupato inconsapevole, dell’amico raggirato dai Fede-lissimi, della gallina dalle uova d’oro, spennata e abbindolata. Come un nonno “rimba” chiuso nell’ospizio del sesso, mentre chi gli sta intorno si disputa i suoi beni. 

martedì 18 gennaio 2011

L'aspirante first lady??

Ok ho la febbre e forse sragiono. Quindi spero sia soltanto un incubo il servizio che pure leggo, qui, sul look per un'aspirante first lady (su segnalazione di un'amica che ringrazio). Il modello "raccordo anulare" continua a fare scuola e questa verità si rivela al primo giro di shopping. Inoltre, il Parlamento italiano non era mai stato costretto a leggere faldoni giudiziari che sembrano Playboy. Però dalla stessa casa editrice di Vogue mi sarei aspettata più stile.
Non sarà mica un tentativo di rivalsa sul caso Lewinsky, vero? No perché quella volta, Monica era davvero un'altra storia. E queste, benché minorenni, non possiamo definirle stagiste (ma il fallimento dei servizi sociali non lo tira in ballo nessuno?).

D I M I S S I O N I

Se ci tiene alla privacy deve dimettersi, un uomo pubblico non ha privacy, un privato cittadino può difendere la sua (sempre che non commetta reati). Potrebbe essere l'inizio di una nuova vita. Magari all'estero, chissà...

lunedì 17 gennaio 2011

Dimissioni blu

Dovrebbe dimettersi, ma se non glielo dice qualcuno, magari qualche amico di quelli suoi "abbronzato", oppure "sedotto" o "bidonato", non lo farà mai. Libertà e Giustizia lo aiuta con un appello al mondo intero. Chissà che qualcuno lo raccolga. Poi però dovremo pensare noi italiani a una class action contro i produttori di pilloline blu...

Inquadrato


Inquadrato
Inserito originariamente da olghita67
In fondo, questo è anche il suo anno.

mercoledì 12 gennaio 2011

Concorrenza (quasi) sleale

"I blog fanno concorrenza quasi sleale ai giornali". Lo dice la Fnsi (Federazione nazionale della stampa, s t a m p a, eddai) nella relazione della giunta esecutiva diffusa a Bergamo, dove è in corso il congresso numero 26 del sindacato dei giornalisti. Lo riporta l'Asca e la Rete rilancia (ma che tristezza: solo poche, eroiche figure del web. Non conoscono i social cosi? Possibile?).
La notizia positiva è nell'attenuazione di colpa: "quasi", mica sleale del tutto. Il documento però sul sito del Congresso e su quello Fnsi non c'è, forse lo pubblicheranno dopo, forse non sono capace di trovarlo. Forse, c'è dietro una questione di concorrenza, vai a sapere.
Però mi è venuta in mente una cosa: quando sono finita in una commissione "multimedialità" della Fnsi che doveva fare studi e proposte per il nuovo contratto, pochi anni fa, ho scambiato l'indirizzo mail con gli altri. "Ma se ti mando un messaggio sulla posta iaù - disse uno dei colleghi - tu, da Milano puoi leggerlo?".
E praticamente i lavori si chiusero lì.