venerdì 30 luglio 2010

Buoni propositi per le vacanze

Spegnere il telefonino, fotografare, leggere, guardare, ascoltare, mandare a memoria, giocare a vento e fogliolina a giorni alterni (il vento guida, la foglia si lascia guidare). E basta, che già così mi fa fatica.
(Illustrazione di Lorenzo Mattotti)

venerdì 23 luglio 2010

Il bavaglio ai blog

Nel ddl intercettazioni resta il bavaglio per i blog. Con la normativa in vigore tutti i siti, compresi i blog, saranno obbligati a pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta, la rettifica a notizie e opinioni ritenute false o lesive dell’altrui reputazione. In sostanza anche a tutti i liberi pensatori del web, verrà applicata la legge sulla stampa del 1948.


Quanto al resto, l'udienza filtro potrà essere considerata un passo avanti, resta da capire per chi. All'udienza filtro, dove si decide cosa è pubblicabile tra le carte del processo, non parteciperà il giornalista. E dal punto di vista dell'informazione, non è detto che i documenti scartati, benché penalmente irrilevanti non siamo però notizie. 
Quando Giampiero Fiorani disse a Fazio "Ti bacerei in fronte" non c'era reato. Quel bacio però rivelò il sistema dei furbetti. 

mercoledì 21 luglio 2010

Capo Rizzuto, la denuncia di Carla: "Dov'è lo Stato?"

“Risultato? Sono sotto vigilanza, ogni volta che mi muovo per lavoro, per fare la spesa o per accompagnare le bambine, devo avvertire i carabinieri, dire loro in anticipo tutti i miei spostamenti. Non è facile, il clima che si respira qui è pesante”. A quindici giorni dall’attentato incendiario che le ha distrutto l’auto, sotto le finestre di casa, Carla Girasole, sindaco di Isola Capo Rizzuto, paese ad alta densità mafiosa della Calabria jonica, tenta un bilancio. Carla Girasole, che da molti anni segue Libertà e Giustizia denuncia: “Indagano, ma tutto è rimasto come prima: so bene di essere in pericolo, perché continuo a fare quello che ho sempre fatto, non mi lascio intimidire. Non ho intenzione di fermarmi”. La sua è la terza auto andata a fuoco in meno di un mese, le altre erano del vicesindaco Anselmo Rizzo e del responsabile dell’ufficio tecnico Agostino Biondi. Ma c’è una domanda che assilla il sindaco: “I miei collaboratori, io stessa, qui ci mettiamo la faccia. Dov’è lo Stato? Avevo chiesto al prefetto di mandare rinforzi in ufficio; non voglio la scorta, vorrei dare l’idea che lo Stato è qui, dalla nostra parte, con noi, a combattere la nostra stessa battaglia”.
Strana storia questa di Isola Capo Rizzuto (nella foto un’immagine del castello aragonese), 15 mila abitanti per 125 chilometri quadrati, paradiso turistico e archeologico, tre commissari prefettizi in una manciata di anni, uno dei quali rimosso perché colluso. Una storia che si perde nella memoria antica, ricorda per trame e assurdità quella di Africo, il centro calabro rivelato al mondo dal bel libro di Corrado Stajano, 30 anni fa. Una storia che ne intreccia molte altre più recenti: fili che sembrano perdersi a Roma, sfiorando il palazzo del Senato; a Milano, tra le polveri dei cantieri per le Grandi opere; in Europa, nel grande buco dei fondi per le energie alternative.

lunedì 19 luglio 2010

Senza fine....

...Voglio entrare in politica.... Sono scandalizzata.
Di più il labiale canottato non consente. Ma dove si candida, alle comunali 2011? Letizia ha il sorriso tirato, lascia dire... "Ma mi".
"Che cosa c'è", "Stupidi". Ornella Vanoni la candidata del Pd?

domenica 18 luglio 2010

Historypin, uno scatto per la Memoria

Da molto tempo subisco il fascino di WeAreWhatWeDo, una scombinata comunità che suggerisce come cambiare il mondo in senso eco-solidale attraverso gesti quotidiani. Funziona. Era un'idea londinese, ora è globale. Così globale da aver coinvolto la storia.
Con Historypin si sono inventati una macchina del tempo che facciamo noi.


Bella scoperta: su una mappa Google si possono aggiungere foto d'epoca con annesse storie e date. Di ogni via del mondo, compresa quella di casa tua, si può creare un archivio fotografico. Piccolo o immenso. Migliore di quello scattato da Harvey Keitel nel film Smoke di Paul Auster. Perché in quel film l'ossessione è singolare, la stessa angolazione per 14 anni, alla stessa ora. Qui l'archivio è fin da subito globale.

Le foto del passato possono essere sovrapposte o inserite nelle immagini di oggi, rimandate da Steet View (poi dicono che le telecamere non servono).


La ricerca incrocia le coordinate geografiche a quelle della storia. Gli scatti rendono la quarta dimensione. "Una foto, una notizia", come dice Graziano Arici, che di foto e di archivi ha molto da dire.

E non sarei preoccupata di vedere foto di gite di classe o pic-nic di famiglia. Il web ha ormai una certa considerazione di sè, sta alle regole del gioco, si autocensura, se deve. Non diventerà La Grande Mappa dell'Impero che Borges racconta ne L'artefice. Una mappa inutile, cioè, perché così precisa da essere ormai grande come l'impero che doveva fotografare.

mercoledì 14 luglio 2010

In Parlamento come al Bar Sport

Ma possibile che si debba accettare la risposta del ministro Elio Vito (quello dei rapporti con il Parlamento)?
Al question time alla Camera Pd e Idv chiedono chiarimenti sulla vicenda del sottosegretario all'economia Nicola Cosentino, indagato nell'inchiesta sulla lobby di Flavio Carboni. Vito risponde: "La presidenza del Consiglio rileva che la vicenda si basa esclusivamente su notizie di stampa e non è in possesso di nessuna documentazione. Nessuna decisione quindi può essere responsabilmente assunta prima di conoscere fatti tutti da acclarare. Inoltre, spetta alla magistratura l'accertamento di eventuali responsabilità penali".
Ma come, la Presidenza del Consiglio non poteva richiedere la documentazione, visto che sapeva del question time?
Gli strani rapporti che il ministro Vito ha tenuto con il Parlamento, devono averlo indotto a credere che il luogo dove si fanno le leggi sia come il bar sport: si commentano i giornali, al massimo. Se proprio ci si vuole spingere oltre, si può anche discutere di squadre. Ma di calcio.
Perché non trasformiamo il question time in happy hour?

martedì 13 luglio 2010

Il manuale di De-costituzione

Il manuale di De-costituzione di cui parla Luca Telese esiste. Qui potete leggere la versione per la stampa che rende conto dei primi due anni di governo Berlusconi, dunque da maggio 2008 a maggio 2010. L'aggiornamento però continua. Pippo Civati ironizza, riporta Telese (ma non trovo il post): "andrebbe aggiornato quasi tutti i giorni".
In effetti, non c'è molto da ridere: è aggiornato quasi tutti i giorni!

domenica 11 luglio 2010

La scelta del "giurato"

Li ho scelti così, come in questa foto, dall'elenco dei 56 candidati al premio Azzeccagarbugli. Li ho amati da subito, tanto da metterli sullo scaffale della mia libreria.
Mica facile. Mi ha aiutato un maestro di sempre, Federico Zeri. A noi, giovani studenti della Cattolica di Milano, per una fitta settimana di conversazioni tentò di spiegare il Criterio, l'arte cioè di leggere l'arte. Quegli incontri fissati nella mia memoria, sono poi diventati un libro (Dietro l'immagine, Longanesi, 1988).
Alla fine delle dottissime lezioni, sciolto quasi alla confidenza con gli allievi, Zeri rispose così all'impertinente che osò chiedere come si faceva a capire se un quadro è bello: "Lo appenderesti nel salotto di casa tua? Se la risposta è sì, quel dipinto allora è bello".

Tre dei libri che ho scelto per la mia libreria sono finalisti al premio Azzeccagarbugli. Anzi, quattro se consideriamo anche il tedesco La calma del più forte, di Veit Hienichen per e/o.

L'amore del bandito di Massimo Carlotto per e/o
Morte a Firenze di Marco Vichi per Guanda
Io ti perdono di Elisabetta Bucciarelli per Kowalski

A questi si aggiungono:
Grazia Verasani, Di tutti e di nessuno, Kowalski
Alfredo Colitto, I discepoli del fuoco, Piemme

Il metodo tiene, la scelta risulta comunque difficile. Dal mio personale elenco sono rimasti esclusi Valerio Varesi (Il commissario Soleri e la mano di Dio, Frassinelli) e Gian Mauro Costa (Il libro di legno, Sellerio). Molti altri nel mucchio dei 56 resteranno però nella mia libreria.

(Le foto: premio Azzeccagarbugli 2010)

mercoledì 7 luglio 2010

Rissa alla Camera, si parla di giovani... (Ma si picchiano anche fuori)

La cronaca è di quelle che uno non vorrebbe mai leggere. Soprattutto non voglio scriverla e perciò riporto i lanci di agenzia che ne danno conto. Poco oltre Montecitorio, va in scena un'altra nefandezza. Qui però avevano i manganelli.

Ansa delle 12 e 17

Seduta sospesa nell'Aula della Camera, dove è scoppiata una rissa tra Franco Barbato (IDv) e deputati del Pdl durante l'esame del ddl Meloni. Sono volate parole grosse e spintoni e sono intervenuti i commessi.

12 e 22
Dopo che il ministro della Gioventù Giorgia Meloni aveva accettato il rinvio in commissione del ddl, Franco Barbato dell'Idv è intervenuto accusandola di "volere questo provvedimento non per sostenere i giovani ma la corrente politica sua e di Alemanno e dell'assessore Lollobrigida. Barbara Saltamartini (Pdl) è immediatamente partita per attaccare Barbato, ed è stata trattenuta dai commessi. Nel frattempo, però, altri deputati del Pdl si sono avvicinati dall'altra parte ed è scoppiata la colluttazione. Dalle tribune si è visto Fabio Rampelli (Pdl) in un 'corpo a corpo' con un collega dell'Idv, mentre Maurizio Bianconi gridava a squarciagola a Barbato "pezzo di merda!". Dopo qualche minuto, e dopo aver invocato l'intervento dei deputati questori, la vicepresidente Rosy Biondi ha sospeso la seduta.

12 e 28
E' ripresa nell'Aula della Camera la seduta dopo i tafferugli tra Idv e Pdl. Attorno ai banchi dell'Idv si sono schierati i commessi. La tensione rimane molto alta. Quanto accaduto è stato definito "molto grave" dalla vicepresidente Rosy Bindi che ha annunciato che dei fatti si occuperanno l'Ufficio di presidenza e la conferenza dei capigruppo. In Aula si è sfiorato il contatto fisico anche tra il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, e il collega del Pdl, Marcello De Angelis: sono stati separati da colleghi dei gruppi.

12 e 31
Un sonoro ceffone è stato mollato nell'aula della Camera da un deputato del PdL a Franco Barbato durante la rissa scoppiata nel corso dell'esame del ddl Meloni. Il deputato del PdL è riuscito a sfuggire ai commessi che facevano barriera durante la sospensione della seduta. Alcuni colleghi riferiscono che il parlamentare, la cui identificazione non è certa, è salito sui banchi dell'Idv dando un forte schiaffo a Barbato. Nel frattempo, tra Fabrizio Cicchitto e Marcello De Angelis, che poco prima stavano per venire alle mani, c'è stata una stretta di mano.

martedì 6 luglio 2010

Soldi a Cl, la Lega contro Formigoni. Perché solo ora?

Perché protestare adesso? Cosa spinge la Lega a contestare l'alleato di governo Formigoni per gli ultimi finanziamenti al Meeting di Rimini stanziati dalla Regione Lombardia? Quei 234 mila euro per stand, comunicazione e gadget dell'annuale appuntamento di Cl oggi suonano strani ai leghisti, quasi uno spreco. Eppure non sono una novità.
Senza andare troppo in là con gli anni, nel 2007 la notizia di 165 mila euro per il Meeting fece davvero poco rumore, una manciata di consiglieri d'opposizione s'indignò per quella voce spudorata di 15 mila euro destinate alle pulizie e agli addobbi floreali. Tutto archiviato alla voce folklore. La Lega non disse nemmeno una parola.
L'investimento regionale su Rimini aumentò nel 2008 (180 mila euro), per subire una flessione l'anno successivo (120 mila): colpa della crisi. La voce della Lega non si è mai fatta sentire. Nemmeno quando i finanziamenti salirono a 980 mila euro "per progetti di cooperazione" che favorivano enti e fondazioni vicino a Cl o quando un'organizzazione ciellina si aggiudicò 450 mila euro "per una funzione che poteva svolgere un qualsiasi ufficio regionale".
L'elenco delle elargizioni è lungo, come i testi delle delibere regionali. Il fiato del Carroccio, invece, corto.
Perché parlare ora? I soldi destinati all'edizione 2010 del Meeting sono stati forse sottratti a iniziative camune?