mercoledì 31 marzo 2010

"Porca" Italia

Saba, di Vittorio Sereni

Berretto, pipa, bastone, gli spenti
oggetti di un ricordo.
Ma io li vidi animati indosso a uno
ramingo in un'Italia di macerie e di polvere.
Sempre di sè parlava ma come lui nessuno
ho conosciuto che di sè parlando
e ad altri vita chiedendo nel parlare
altrettanta e tanta più ne desse
a chi stava ad ascoltarlo.
E un giorno, un giorno o due dopo il 18 Aprile,
lo vidi errare da una piazza all'altra
dall'uno all'altro caffè di Milano
inseguito dalla radio.
Porca - vociferando - porca. Lo guardava
stupefatta la gente.
Lo diceva all'Italia. Di schianto, come a una donna
che ignara o no a morte ci ha ferito.

Sereni racconta di quanto vide Umberto Saba a Milano, per strada, un giorno o due dopo le elezioni del 18 aprile 1948. 
Come cambiano i tempi: oggi, un giorno o due dopo queste elezioni, solo Brunetta dice di sentirsi tradito.

2 commenti:

  1. che amica poeta...sei troppa brava Olghita!

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  2. "Porca - vociferando - porca. Lo guardava
    stupefatta la gente.
    Lo diceva all'Italia. Di schianto, come a una donna
    che ignara o no a morte ci ha ferito."

    Ancora, oggi più di sempre, porca Italia.

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