lunedì 19 aprile 2010

Le ceneri di Gea

Rientro milanese con avventura. Le ceneri di Gea hanno scombussolato il viaggio. Non come ci si poteva aspettare dal racconto dei giornali. Per l'apocalisse si dovrà ancora attendere.

Andare in Calabria è sempre un'avventura. Islanda e calamità naturali a parte. Soprattutto se si sceglie l'aereo. Per Reggio Calabria ci vuole un pilota con un brevetto speciale; Lamezia Terme è servita meglio, ma si atterra nel deserto, persino per andare in città, ci vogliono bussola e borraccia e un gran senso dell'orientamento. L'aeroporto di Crotone Sant'Anna, infine, regala emozioni forti. Da Milano, 1.200 chilometri che valgono sì e no cento minuti di viaggio, s'impiegano in realtà fino a 13 ore. Il biglietto può costare 280 euro, il budget per una settimana a Sharm, in coppia
Ci sono due voli diretti, uno all'alba, l'altro alle 14 e 50 (chi può lasciare l'ufficio a quell'ora?). Esclusi questi, non resta che una sola possibilità: sbarcare a Roma e attendere il volo delle 20 e 55 che atterra a casa di Pitagora alle 22. L'orario d'arrivo è elastico: basta un nulla per far slittare la partenza.

L'Alitalia, monopolista della rotta, è sorpresa, perché i voli da Milano non si riempiono: che stranezza.

La nube di cenere ha dato alla Calabria una vertigine da super-efficienza: cieli bloccati, aeroporti in tilt in tutta Italia, ma il traffico aereo da Crotone, almeno fino a Roma, era regolare. Le statistiche sul buon funzionamento ne trarranno beneficio.

Per assicurare l'aeroporto di Sant'Anna al trasporto aereo civile ci sono voluti anni di battaglie, manifestazioni, proteste. Gli americani ne volevano fare una base per F16; la provincia di Crotone vinse rivendicando la sua vocazione turistica. L'aeroporto, tra l'altro è a un tiro di schioppo dall'area archeologica di Capo Colonna, con il tempio di Hera Lacinia. A guidare i cortei c'era Francesco Forgione, di Catanzaro, allora dirigente regionale Pci. Chissà se ha mai preso un aereo per Crotone.

La politica, di questi tempi, fa gli affari suoi invece che quelli di tutti. Ma ai calabresi, quelli più giovani, che studiano e lavorano fuori regione non interessa assicurarsi un viaggio normale per tornare a casa? A quelli che lavorano lì non interessa che la Calabria sia collegata al resto del mondo?

C'era Dorina Bianchi senatore Udc sul primo volo per Roma, domenica 18 aprile. In effetti, l'aereo è arrivato a Fiumicino in orario.
Poi per chi proseguiva il viaggio s'è fatto più complicato, ma l'unica che non ha colpa è davvero Gea.

2 commenti:

  1. Se pensi alle disavventure della Merkel, ai cittadini britannici a Tenerife, non c'è da lamentarsi, per tutto il resto è ordinaria amministrazione. Abra Calabria...non cambierà MAI nulla. Inutile sprecare forze.

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  2. A me sembra che ci sia ancora un sacco da fare, altro che sprecare forze...
    Solo che i calabresi dovrebbero volersi bene. Basterebbe questo, per me.

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