mercoledì 27 gennaio 2010

Se questo è un giorno

Di Rosarno ci siamo ormai già dimenticati, come se gli aranceti fossero pubblici e gli schiavi-braccianti passati di lì per caso, costretti a spogliare gli alberi di quelle palle di Natale fuori tempo.
In Libia si muore con l’autorizzazione anche dei nostri governanti.
In Francia il Parlamento si appresta a vietare il velo e da noi questa cosa piace. Mia nonna, calabrese, non è mai uscita di casa con il capo scoperto: non avrebbe capito, credo. Questione di cultura.
Il primo marzo uno sciopero degli stranieri bloccherà uffici, case, paese. Gli schiavisti non ci credono e nemmeno i sindacati sono tanto del parere.
Questione di cultura. Perché per la buona politica vale quello che Luigi Bernardi dice della buona letteratura e cioè che “nasce dal dolore e da una riflessione sulla sofferenza privata e/o ideale, da un io che sa diventare loro, mai dimenticando che loro siamo noi”.

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