mercoledì 26 agosto 2009

Senza Canottiera (veramente accaduto in Calabria)


Parcheggi l'utilitaria nella viuzza stretta di un paesino che ai nomi di personaggi della storia preferisce quello di mitili. Ma se via delle vongole non è completamente sgombra, il suv del vicino non passa. E così, appoggiati i bagagli, la crema solare ancora da spalmare, ti ritrovi a rispondere al citofono. E' l'Uomo in Canottiera che sbraita e aggredisce te, l'auto, il Nord d'Italia che arriva "a smaledire le strade nostre". Che se non fai subito, "poi l'auto si può rovinare e io nun n'di voddju sapire nente". (trad. "Non ne voglio saper niente").

Non è che non esistano le strade, nel paese dei mitili. Cozzaville è abusivo, attaccato come una patella sullo scoglio dove i greci hanno sacrificato a Hera; ci sono più case che abitanti. Le vie sono passaggi tra un portone e l'altro, tanto che oltre ai mitili hanno scomodato invertebrati, mammiferi, vegetali, purché marini. In via delle vongole le auto non sono in terza o quarta fila solo perché non ci sono le file. Un groviglio di lamiere blocca l'ingresso del garage, la strada, l'unico comodo passaggio verso la spiaggia. Bloccano anche l'ambulanza, una domenica mattina.

Il mare è tutto, nel paese dei mitili. Persino le fognature che sono in maggior parte improvvisate, si colorano sulla cartina solo quando si rompono e oplà, riversano oltre la spiaggia i liquami. E' il mare che dà senso a Cozzaville.

Il turismo è un prurito che colpisce una volta l'anno. Dura poco, è fastidioso. L'acqua dei rubinetti, fino a qualche anno fa, d'improvviso tra luglio e agosto svaporava. Il maniglione dell'acquedotto, tutti gli anni a settembre si scopriva chiuso. Ma un Uomo in Canottiera, provvidenziale, aveva intanto distribuito ettolitri di freschezza da un'autobotte. Prezzi da concordare, come al suk, anche se in regime di monopolio la trattativa era semplice e breve.

"Un'auto non si può rovinare da sola", dico, tanto per dire una cosa di senso. Non sarà mica una minaccia? L'Uomo in Canottiera è più basso di me, molto più grasso e anziano. Incute timore, si esprime in dialetto, fa intendere anche quel che non dice.

"Devi lavorare sul tema dell'autorità", mi consiglia un'amica-guru.

Sorrido e cerco un riparo per l'auto che - a pagare tutte le rate - sarà di famiglia nel 2011.

C'è un Uomo in Canottiera che dirige un camping con parcheggio. Presentata dalla nipote, mia vicina d'ombrellone, ottengo udienza. Non è da tutti farsi ricevere nel campeggio che rifiutò di ospitare una coppia con canadese. "Chissu è nu campeggiu seriu". (trad. "Questo è un campeggio serio")

"Pi vui fazzu n'eccezzjone. V'avissa fari pagari n'ottina d'euro u jornu, facimu sei" (Trad. "Per voi faccio eccezione. Dovrei farvi pagare 8 euro al giorno, ve ne chiedo 6"). E' fatta: un ripiego costoso per chi ha un garage, ma pazienza. Gli orari sono quelli del camping, dalle 8 a mezzanotte. Poi capita che torni alle 23 e 30 da una cena con amici e trovi il cancello chiuso: pazienza. Succede anche che devi prendere la macchina alle 8, ma è vietato: "Ca dorma u picciuliddu" (trad. "Perché dorme il bambino", nipotino dell'Uomo in Canottiera che dirige il campeggio). Pazienza? Ma allora perché pago? Sì, lo so: per l'Uomo in Canottiera, il primo che ho incontrato a Cozzaville.

Nel paese delle vongole un favore è un ex diritto che diventa concessione. E le vongole che fanno? Ringraziano.

1 commento:

  1. Ho smesso di frequentare l'originaria vongolaland proprio esattamente per i medesimi motivi che tu scrivi qui sopra, consiglio a tutti gli oriundi di fare come me e vivere sereni i propri faticati 15 giorni di descanso annui. Ah, dimenticavo, non pensare di scrivere queste cose sull'omonimo gruppo su facebook perchè saresti considerata (come da buona neo tradizione italica) tu il problema e non il problema in se come tale.

    15 giorni a Minorca o Naxos risolvono il problema risparmiando pure qualche carta da 100€

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