Un gruppo di 140 italiani è bloccato all'ambasciata italiana al Cairo. Era diretto al valico di Rafah per partecipare alla Gaza Freedom march. I poliziotti egiziani hanno sequestrato gli autobus che avrebbero dovuto portare i manifestanti a El Arish e da qui poi a Gaza. Ci sono stati momenti di tensione, tafferugli. Ma ora sembra tutto tornato alla normalità, anche se i pacifisti sono ancora al Cairo e contano sulla mediazione dell'ambasciatore italiano per poter ripartire.
Un mio amico è lì, e mi ha mandato un sms. E' preoccupato. Mi avverte: "Brutta situazione, siamo bloccati in ambasciata. Altri 1300 sono all'Onu"
La Freedom march è organizzata dall'associazione statunitense Code Pink. I pullman erano già stati pagati; ma i poliziotti li hanno bloccati prima che arrivassero all'albergo dove alloggiava il gruppo di italiani atterrato ieri al Cairo.
Oltre ai manifestanti italiani bloccati al Cairo ci sono altre 1300 persone che fanno parte della delegazione internazionale diretta a Gaza. La tensione è salita, stamattina, quando, resisi conto del blocco, i manifestanti hanno tentato di prendere i taxi ma i poliziotti hanno requisito anche quelli. E' stato a quel punto che gli italiani si sono diretti all'ambasciata, altri invece sono andati alla sede dell'Onu al Cairo.
"La situazione è relativamente calma, anche se c'è tensione e qualche tafferuglio: una donna americana è stata colpita con un pugno da un agente", spiega sei ore più tardi alle agenzie Francesco Giordano, coordinatore milanese di Forum Palestina, una sorta di collettivo di ong con sedi in Italia. "I poliziotti ci hanno circondati - racconta - e transennato la zona per impedirci di raggiungere il valico di Rafah. Ora aspettiamo una risposta dalle autorità egiziane e speriamo nella mediazione dell'ambasciatore italiano, che finora si è mostrato molto disponibile: noi non vogliamo manifestare in Egitto, desideriamo solo raggiungere Gaza, partecipare alla marcia e portare ai bambini palestinesi le medicine e i giocattoli che hanno sequestrato stamattina con i nostri pulmann".
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