Questa foto è stata scattata il 3 novembre scorso dalla terrazza dell'Argana cafè, in piazza Jamaa el-Fna, distrutta da un'esplosione che non si sa ancora se sia di matrice terroristica.
Da quella terrazza, al tramonto, tutto sembra ricomporsi.
Jama el-Fna è riconosciuta dall'Unesco patrimonio dell'umanità non per la sua bellezza architettonica, ma per quanto vi succede ogni giorno, per le decine di spettacoli recitati in ogni angolo, per le botteghe artigiane che lavorano ferro e stoffe colorate, per gli incantatori di serpenti e gli ammaestratori di scimmie, per i cuochi che improvvisano cibi, per gli artisti di strada, i venditori di spezie, per chi centellina l'olio pregiato d'Argan, i fedeli che vanno alla moschea, i turisti che ne calcano il suolo. È il centro; l'inizio e la fine di ogni movimento. Immateriale, senza edifici di pregio, è l'enorme sagrato di un rito collettivo che trasforma il mercato della medina nella piazza dell'umanità. Senza ruderi, testimonia la storia del Marocco.
La terrazza dell'Argana, affacciata sul lato della moschea, ti fa uscire dal vortice per guardarlo dall'alto.
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