venerdì 3 dicembre 2010

Promuovere il futuro

Non so dire se sarà un nuovo Sessantotto. Ma perché dobbiamo sempre guardare indietro? Qui c'è una riforma promossa da "chi si fa beffe della cultura"; c'è alla Camera una commissione Ricerca e cultura che su 44 deputati, ne conta 15 senza neppure la laurea. Il valore culturale non c’entra. Non del tutto, certo. Questione di competenze, si dice: solo che per ragionare di ricerca e università ci si aspetta che nelle aule di un ateneo uno ci sia passato almeno da studente. Al Senato, nella commissione gemella, a tener alto il vessillo c’è un Nobel, la Montalcini; ma dieci dei suoi 25 colleghi non hanno laurea. Tanto per dire.
E allora, un appello, per una volta non "contro, contro e contro", ma propositivo, a favore, "un primo passo" per rifondare la dignità dello studio,  mi sento di firmarlo e promuoverlo.
Baroni, raccomandati e - come si diceva ai miei tempi universitari - "nati con il culo nel burro"* drizzino le orecchie: questa volta, '68 o no, le cose dovranno cambiare. Se le scuole tutte, di ogni ordine e grado, non promuovono il futuro, che ci stanno a fare?

* L'espressione è un po' forte, lo so. Però rende.

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