“Non si può prendere in giro la gente. Punto. Nei film, come nella vita”. Forse per questo Gabriele Salvatores impone agli attori del suo nuovo film, Happy Family a marzo nelle sale, di parlare al pubblico. Fabio De Luigi pronuncia la frase clou guardando dritto in macchina, ma anche Diego Abatantuono, Carla Signoris, Margherita Buy e Fabrizio Bentivoglio, tra gli interpreti della commedia che il regista premio Oscar definisce “sofisticata e romantica” guardano lì dove finisce la magia del cinema: nell’occhio della telecamera.
“La Family del titolo siamo noi – dice Salvatores – noi che stiamo attraversando il viaggio insieme, in questo momento”. Quanto alla felicità, “alcune Costituzioni la prevedono: quella francese e quella americana, per esempio. Per la nostra dovremmo pretenderlo”.
Girato a Milano, “nella città ideale che vorremmo”, il film si annuncia molto colorato, giocato “sul giallo e sul rosso”. E coinvolgente, se il senso di Happy Family per il regista si riassume così: “proviamo a guardarci in faccia, almeno, tra di noi”.
Che sia anche un film politico? Quando ritirò la statuetta per Mediterraneo, un po’ impacciato e in un inglese traballante, Salvatores disse: “Do like soldiers in the movie: stop war, life is better”. E lo trascinarono via dal palco.
(nella foto, il regista in cattedra con Gianni Canova e Diego Abatantuono per gli studenti dello Iulm di Milano - il 26 febbraio su Sky)
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