giovedì 5 dicembre 2013

Io sto con Carla e Franco

Lo choc è stato grande, lo ammetto. Il coinvolgimento emotivo anche. La notizia dell'arresto di Carla Girasole, mia amica, ex sindaco di Isola Capo Rizzuto, non sono ancora riuscita a comprenderla del tutto. Ho letto le agenzie e gli articoli; ho cercato di capire a distanza, da Marrakech, dove ora mi trovo, cosa sia accaduto. Carla e il marito, Franco, suo strettissimo collaboratore, sono accusati in sostanza di doppiogiochismo. In segreto avrebbero stretto accordi con i più noti esponenti della n'drangheta calabrese, mentre in pubblico li combattevano. Carla, frontwoman sul palco dell'antimafia, dietro le quinte tesseva la tela dell'inciucio, proprio grazie a Franco. Eletta con i voti della n'drangheta, 1.350 su 3.360 preferenze, avrebbe poi reso favore su favore, garantendo appalti e privilegi.
Una cosa grave, una cosa che non possono aver fatto. 


In cambio preferenze ci furono favori su terreni confiscati 
(ANSA) - CROTONE, 3 DIC - La cosca di 'ndrangheta degli Arena assicuro' 1.350 voti per l'elezione di Carolina Girasole a sindaco di Isola Capo Rizzuto. E' quanto emerge dall'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari distrettuale di Catanzaro, Abigail Mellace, che ha accolto la richiesta del sostituto procuratore generale Salvatore Curcio. Nelle oltre cinquecento pagine dell'ordinanza il giudice evidenzia che ci fu un accordo tra Franco Pugliese, marito di Carolina Girasole ed anch'egli posto ai domiciliari, con Massimo e Pasquale Arena, figli del boss Nicola Arena, per "ottenere voti effettivamente reperiti ed assicurati dalla cosca in misura di almeno 1.350". L'accordo tra la cosca e l'allora sindaco era finalizzato a "futuri favoritismi - prosegue il giudice - ed agevolazioni in favore della consorteria di 'ndrangheta da parte del sindaco e della sua amministrazione. Favori che, nel caso di specie, si concretizzavano, attraverso un'attivita' amministrativa apparentemente lecita e sapientemente guidata, nell'assicurare alla cosca Arena non solo il mantenimento di fatto del possesso dei terreni confiscati a Nicola Arena, quanto la loro coltivazione a finocchio e la relativa raccolta dei prodotti inerenti all'annata agraria 2010". (ANSA).

LE 03-DIC-13 14:14 NNNN

Prima che all'indagine, ho pensato alle persone. Quelle che ruotano attorno a Carla e Franco sono tutte persone amiche, parenti, affini. Le conosco una per una e subisco con loro lo schiaffo, l'onta, la rabbia in un crescendo da tragedia all'italiana.

Isola Capo Rizzuto è un paese difficile. Secondo le stime che proprio Carla la scorsa estate mi ha illustrato, il 30 per cento di chi lo abita è legato alla n'drangheta. "Vuol dire che tre persone su dieci di quelle che conosciamo sono dei loro. Sei sicura?", le ho chiesto deglutendo a vuoto. Carla, guardandomi negli occhi, ha annuito. Quella sera in pizzeria, agli inizi di agosto, ho passato in rassegna artigiani, maestranze, tecnici, donne e uomini che, nel corso degli anni, ho conosciuto e coinvolto nei piccoli o grandi lavori del quotidiano. Tre su dieci avevano di sicuro lavorato anche per la n'drangheta. Ma con certezza ho escluso le persone del cuore, perché so che pane hanno mangiato.

Tre anni di intercettazioni hanno stretto il cerchio degli inquirenti su n'dranghetari e affari: 13 arresti. Ora dicono che un'auto esplosa (quella di Carla) e una casa incendiata (quella di Franco, al mare) siano opera di criminalità comune. Carla, eletta sindaco nel 2008, ha caratterizzato il suo mandato sull'impegno in nome della legalità, in un paese più volte commissariato per infiltrazioni, non certo di umidità. Ha ricevuto minacce di morte; il municipio è stato più volte preso di mira da vandali.

 Arena commenta ironicamente fama "antimafia' ex sindaco Girasole 
(ANSA) - CROTONE, 3 DIC - "Glielo direi io come ha preso i voti". E' questa una delle frasi pronunciate da Pasquale Arena, figlio del boss dell'omonima cosca Nicola Arena, nel corso di una conversazione intercettata e riportata nell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale di Catanzaro, Abigail Mellace, nei confronti dell'ex sindaco di Isola Capo Rizzuto, Carolina Girasole, del marito, Franco Pugliese, e di altre persone coinvolte nell'indagine. Nel corso delle indagini condotte dalla Guardia di finanza e coordinate dal sostituto procuratore generale Salvatore Curcio, sono state effettuate numerose intercettazioni telefoniche ed ambientali. In una delle conversazioni Pasquale Arena sostiene che si era molto attivato per procurare voti al sindaco "facendo favori ai cristiani". Il figlio del boss commenta poi "ironicamente - e' scritto nell'ordinanza di custodia cautelare - la fama mediatica di sindaco antimafia conquistata dalla Girasole mettendo in diretta relazione l'immagine pubblica della donna con l'eloquente frase 'glielo direi io come ha preso i voti'. Arena, stizzito, ricorda poi anche che il suo diretto interlocutore, Francesco Notaro, dipendente comunale e responsabile dell'ufficio demografico del Comune di Isola Capo Rizzuto, che gli aveva indicato la Girasole come 'la persona da portare avanti' in campagna elettorale. Pasquale Arena, nella conversazione intercettata, ricorda anche che "quella notte, andando e tornando da Crotone, gli abbiamo procurato 350 voti anche con sigarette e omaggi". (ANSA).  
LE 03-DIC-13 15:06 NNNN

Il paese è sempre stato diviso in due: quelli Perbene e gli Altri. Tutti conoscono gli Altri. Li riconoscono quando vedono le loro foto. Ridono con amarezza quando le nuove generazioni di Altri finiscono in manette e si avviano in carcere con la laurea della Bocconi in tasca e la Luis Vuitton sulla spalla. Fanno affari con i grandi appalti dell'Expo, a quel che risulta, ma si vede che servono anche gli spiccioli dei finocchi. Questa estate, quando un gruppetto di Altri faceva le gare con le moto d'acqua sullo specchio di mare dove nuotavano anche i bambini, quelli perbene non hanno chiamato la Guardia costiera. Lo hanno fatto i turisti. Poi, la Guardia costiera arriva, mossa anche da filmati ripresi con i telefonini e inviati in diretta, e quelli perbene allontanano i bambini. Gli agenti scattano foto e vuoi mica che ti chiamino a testimoniare... dicevano sulla spiaggia.

Questo lo so, lo sappiamo tutti. Lo sanno anche gli Altri.

Ma quelli perbene che in paese sono tanti, sette su dieci, sono anche soli. Preferiscono non farsi coinvolgere per via della solitudine, quando sono persone di cultura, o per vergogna, se fanno parte dei semplici. In ogni caso, per paura. Sono stanchi e demoralizzati, assuefatti da una politica lontana, sempre distratta dai ricavi. Quanto vale il centro di accoglienza di Capo Rizzuto? A chi fa comodo tenere chiuso l'aeroporto di Sant'Anna, strappato molti anni fa agli F16 statunitensi? Quanto rende il parco eolico, anche se è collocato in un angolo senza vento?
Sono Perbene, osservano, ascoltano, sanno di subire ingiustizie, ma hanno anche imparato che a muoversi ci si espone a rischi che nessuno poi contribuisce a limitare se non a debellare del tutto. Gli Altri muovono il vento. Ai Perbene resta il ruolo di fogliolina.

Ora, io so che Carla e Franco hanno spiegato l'orrore della n'drangheta alle loro figlie. Io c'ero. E c'ero anche quando hanno ricevuto spiegazioni, ai tempi, dai loro rispettivi genitori.
Carla e Franco sono sempre state persone con la schiena dritta. E ho fiducia nella magistratura che al momento ha ascoltato solo le parole degli Altri, poi, spero prestissimo, ascolterà anche quelle di Carla e Franco. Carla, intanto, non è stata rieletta sindaco, ha ottenuto solo 1.188 voti. Non sono bastati i favori fatti agli Altri, evidentemente. E non è stata nemmeno eletta in Parlamento, dove s'era candidata per la lista Monti.

Procuratore, verita' dobbiamo seguirla fino in fondo 
(ANSA) - CROTONE, 3 DIC - "Il dolore e' di tutti perche' questo alimenta la sfiducia". Lo ha detto il procuratore della Dda di Catanzaro, Vincenzo Lombardo, che ha illustrato stamane a Crotone l'operazione della Guardia di finanza chiamata "Insula" che ha portato all'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare. Il provvedimento e' stato emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catanzaro, Abigail Mellace, che ha accolto la richiesta del sostituto procuratore generale, Salvatore Curcio. In carcere sono finiti Nicola Arena, boss di Isola Capo Rizzuto; i figli Massimo e Pasquale; Francesco Ponissa, Salvatore Arena, di 22 anni; Luigi Tarasi, Vittorio Perri ed il poliziotto Carlo Capizzano. Ai domiciliari sono stati posti l'ex sindaco di Isola Capo Rizzuto Carolina Girasole e il marito Francesco Pugliese, oltre ad Antonio Demeco. "Le investigazioni sottoposte al giudice - ha aggiunto Lombardo - nascono dalle osservazioni della cosca Arena. Non abbiamo seguito le elezioni del 2008. Non ce ne era motivo. Ma la verita' dobbiamo seguirla fino in fondo". L'ipotesi sulla quale si basano le indagini sono le intercettazioni telefoniche ed ambientali dalle quali gli Arena sostengono, proprio in riferimento a Carolina Girasole, "noi l'abbiamo sostenuta attraverso il marito". "Proprio in base a questo - ha aggiunto Lombardo - sperano in quello che realmente avviene". Il sostituto procuratore distrettuale Giovanni Bombardiere ha evidenziato che l'operazione della Guardia di Finanza "prova le infiltrazioni di cosche di 'ndrangheta nella pubblica amministrazione". Alla conferenza stampa, introdotta dal comandante provinciale di Crotone della Guardia di finanza, colonnello Teodosio Marmo, ha partecipato il procuratore della Repubblica di Crotone, Raffaele Mazzotta, il quale ha sottolineato che "lo Stato c'e' anche in quei territori apparentemente nelle mani del'illegalita'". (ANSA).

YRZ-LE/MED 03-DIC-13 15:11 NNNN