Saba, di Vittorio Sereni
Berretto, pipa, bastone, gli spenti
oggetti di un ricordo.
Ma io li vidi animati indosso a uno
ramingo in un'Italia di macerie e di polvere.
Sempre di sè parlava ma come lui nessuno
ho conosciuto che di sè parlando
e ad altri vita chiedendo nel parlare
altrettanta e tanta più ne desse
a chi stava ad ascoltarlo.
E un giorno, un giorno o due dopo il 18 Aprile,
lo vidi errare da una piazza all'altra
dall'uno all'altro caffè di Milano
inseguito dalla radio.
Porca - vociferando - porca. Lo guardava
stupefatta la gente.
Lo diceva all'Italia. Di schianto, come a una donna
che ignara o no a morte ci ha ferito.
Sereni racconta di quanto vide Umberto Saba a Milano, per strada, un giorno o due dopo le elezioni del 18 aprile 1948.
Come cambiano i tempi: oggi, un giorno o due dopo queste elezioni, solo Brunetta dice di sentirsi tradito.
che amica poeta...sei troppa brava Olghita!
RispondiElimina"Porca - vociferando - porca. Lo guardava
RispondiEliminastupefatta la gente.
Lo diceva all'Italia. Di schianto, come a una donna
che ignara o no a morte ci ha ferito."
Ancora, oggi più di sempre, porca Italia.