Che imbarazzo. Ero convinta fosse il mio giorno fortunato, sono entrata in una libreria del centro, a Milano, che vende libri nuovi e usati. Cercavo un romanzo appena uscito, ma ero pronta a incontrare una storia di qualche mese fa, appena passata di mano. I libri già letti o non letti da qualcuno e per questo abbandonati mi piacciono: dentro, trovi più vite. Le impronte sulla copertina fanno già storia, i segni tra le pagine di più.
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giovedì 17 settembre 2009
Liberi dalla stampa
Che imbarazzo. Ero convinta fosse il mio giorno fortunato, sono entrata in una libreria del centro, a Milano, che vende libri nuovi e usati. Cercavo un romanzo appena uscito, ma ero pronta a incontrare una storia di qualche mese fa, appena passata di mano. I libri già letti o non letti da qualcuno e per questo abbandonati mi piacciono: dentro, trovi più vite. Le impronte sulla copertina fanno già storia, i segni tra le pagine di più.
giovedì 3 settembre 2009
Per Di(n)o
Dino Boffo, il direttore di Avvenire si è dimesso. L'inqualificabile attacco cui è stato sottoposto dal Giornale della famiglia del Cavaliere ha "violentato con volontà dissacratoria la mia vita", scrive Boffo. Le dimissioni sono state accolte dal cardinal Angelo Bagnasco. Hanno vinto lo squadrismo, l'omofobia, il moralismo superstizioso e becero di cui il Giornale si è fatto portavoce.
E' passato il principio che Boffo, che secondo il Giornale (e secondo un documento falso) ha patteggiato una condanna per molestie, non poteva alzare il dito contro il comportamento di Silvio Berlusconi e delle sue escort.
Feltri ha rigirato quel dito contro Boffo, con tutta la violenza possibile, così ha distratto i lettori. Tentava di nascondere la luna?
Il problema è questo: il presidente del Consiglio è sospettato di aver ricompensato le sue pulzelle con candidature a seggi elettorali. Non ha mai voluto chiarire la vicenda. Non risponde alle domande dei giornalisti che chiama "domandatori"; non risponde al Parlamento; non risponde che a se stesso.
Sotto le lenzuola ciascuno è libero di fare le capriole che vuole. A meno che non sia un uomo pubblico, ricattato proprio per quelle capriole.